Al Salone delle Fontane all’Eur l’annuale kermesse romana dei Migliori Vini Italiani secondo Luca Maroni. Decine le etichette in degustazione, accompagnate da eccellenze anche del mondo dell’alimentazione, dall’olio ai formaggi, passando per le coltivazioni biologiche ed eco sostenibili di agrumi, miele, olio, pane e focacce e… peperoncino.

Tra i banchi d’assaggio la cantina Bosco del Sasso, una nuova cantina dell’Oltrepò Pavese, recente acquisizione dell’ex Ministro dell’Agricoltura e oggi vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio e di sua sorella, Emanuela Elsa Centinaio che ne è alla guida. Cantina nuova ma vigneto decennale quello acquisito dalla famiglia Centinaio, che ha però voluto entrare direttamente nel processo di vinificazione che in precedenza era delegato alla cantina sociale del territorio. Il loro primo prodotto con le uve dei loro 4 ettari di vigneto, affidati alle cure dell’enologo Michele Zanardo, è del 2022, un Buttafuoco Doc di croatina, barbera e uva rara. Nel loro, breve, catalogo anche due bollicine, un metodo classico 10% pinot nero, una delle realtà più interessanti dell’Oltrepò pavese, dal nome Lunaria e stessa tipologia di uve per un metodo charmat, extradry come vuole la storia del prosecco: 19 09. Se il buongiorno si vede dal mattino le buone premesse ci sono tutte. L’obiettivo, ci racconta Emanuela Centinaio, è diventare anche un punto di riferimento di ricettività: è in fase di realizzazione una struttura che permetterà di soggiornare in vigna.

Emanuela Elsa Centinaio

Luca Maroni ideatore de I Migliori Vini Italiani 2025 nonché autore di numerose pubblicazioni e della voce “degustazione del vino” sull’Enciclopedia Italiana Treccani, ha come motto “degustare non è assaggiare” e ogni anno propone agli avventori una lezione sul “metodo” Maroni che assegna fino a 99 punti: 33 punti per ognuna delle linee di valutazione, la concentrazione, l’equilibrio e la chiarezza.

In queste lezioni Luca Maroni racconta il suo personale metodo di degustazione, accessibile e intuitivo, ottenuto tramite una ricerca analitica sulla relazione tra la composizione chimico-fisica del vino e il suo comportamento sensoriale, elaborato per determinare la piacevolezza del vino attraverso parametri oggettivi.

Il metodo di degustazione di Luca Maroni

La qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore, effetto della sua composizione analitica assolutamente virtuosa. Tre i parametri che determinano detta qualità: la consistenza, l’equilibrio, l’integrità del gusto. La consistenza è il volume espressivo del vino, determinato dalla sua ricchezza in estratto secco; l’aspetto quantitativo della qualità, la persistenza e la longevità potenziale del vino. L’equilibrio è l’armonia fra i componenti, l’opportuno dosaggio fra le sostanze compositive tale che il gusto del vino risulti all’assaggio tanto morbido quanto acido+amaro. L’integrità è l’assenza nel gusto-aroma del vino di difetti di trasformazione enologica (sulfureo, acetoso, lattoso, svanito, legnoso) e di ossidazione. La qualità, la purezza, la fragranza dei componenti del vino esprimono la caratura tecnica e la longevità potenziale del vino. Tanto più consistente, equilibrato e integro il gusto del vino in esame, tanta più piacevole il suo gusto-aroma, tanto più alta la sua qualità organolettica e compositiva. La valutazione dell’Indice di Piacevolezza (IP) di qualsiasi vino si ottiene allora assegnando un punteggio da 1 a 33 ad ognuno dei 3 parametri determinanti la qualità: consistenza, equilibrio, integrità: per questo il massimo è 99.

Non mancano gli approfondimenti dedicati al settore agricolo. Quest’anno particolamente interessante per l’autore è stato quello del peperoncino, in tutte le sue varietà e sfaccettature aromatiche e gustative, grazie alla partecipazione di ViviPiccante, azienda situata sulle colline di Sanremo, specializzata nella coltivazione della piccante bacca, che ha portato in degustazione il peperoncino più raro del mondo, l’Aji Charapita, originario del Perù e di difficile coltivazione.